Dal 6 al 27 ottobre 2018

PREMIO COMEL VANNA MIGLIORIN

Armonie in alluminio

IL TEMA DI QUESTA EDIZIONE

La parola armonia (dal greco harmonia ἁρµονία, a sua volta derivato da harmozein) significa congiungere, accordare. Rappresenta l’unione, la proporzione, l’accordo. La radice AR- (comune ad arte e aritmetica) annuncia la disposizione proporzionata, l’assonanza, quella concordanza riuscita tra elementi diversi che dà piacere ai sensi. Presuppone quindi un’alleanza, una disposizione accurata, un incastro perfetto, un legame, simbolicamente anche un’amicizia, in generale un accostamento bilanciato e piacevole tra elementi e materiali diversi, una lega.

“Armonie in alluminio” vuole sollecitare la messa in evidenza delle qualità tipiche del metallo (in particolare l’alta conducibilità dell’energia, del suono e del calore) affinché si creino legami tra materiali diversi, tra espressività diverse, tra parti armonizzate. Metaforicamente il tema sottinteso è il legame possibile e l’armonia tra le parti (tra cose, persone, popoli, elementi, creature e creazioni in generale). Inoltre, l’artista è colui che sapientemente dispone le parti in un tutto armonico, conduce all’armonia finale i materiali e le diverse fasi creative.

Per la VII edizione si chiede quindi agli artisti di realizzare opere che siano ispirate da un senso di armonia: idee, concetti, tecniche, contenuti, accostamenti, che attraverso l’alluminio diventano un tutt’uno coerente, equilibrato, in una parola armonico.

LA GIURIA

GIORGIO AGNISOLA
Critico d’arte e scrittore, docente di Arte Sacra presso la Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale
Presidente di Giuria

Giorgio Agnisola ha operato a lungo come consulente d’Arte Moderna e Contemporanea nell’ambito degli accordi internazionali per gli scambi culturali. Dal 1983 viene chiamato in missioni ufficiali dai Paesi francofoni d’Europa per studi e ricerche sull’arte contemporanea. Si occupa altresì del rapporto tra Letteratura, Arte e Psicologia. Collabora, dal 1990, alle pagine culturali del quotidiano “Avvenire” e, in particolare, alla pagina ‘Arte’. È membro sociétaire dell’Associazione Internazionale Critici d’Arte. Fa parte della Société Internationale di Psychopathologie de l’expression. Ha promosso mostre di rilievo internazionale, come “Il simbolismo in Belgio” (1985), presso il Palazzo Reale di Caserta, in collaborazione con il Governo Belga; “Italia-Lussemburgo, Confrontations” (2002), in collaborazione con l’Ambasciata del Lussemburgo in Italia; “Alberto Magnelli, opere 1915-1970”, Pinacoteca Civica di Gaeta. È consulente della Cei per l’Arte Sacra Contemporanea. Insegna Arte Sacra presso la Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale, presso cui è condirettore della Scuola di Alta Formazione di Arte e Teologia. Ha scritto molti libri e, come curatore, ha partecipato a numerose mostre in Italia e all’estero. In qualità di critico e giornalista, ha scritto come corrispondente italiano per riviste internazionali di fotografia e arte, come “Aperture” (New York), “HotShoe” (Londra), “Eyemazing” (Amsterdam), “Muse” (Milano), “Around Photography” (Bologna), “FotoCult” (Roma). Ha ottenuto due riconoscimenti internazionali per la sua attività di critico d’arte: Chevalier de l’Ordre de Leopold II in Belgio e Officier de l’Ordre de Mérite in Lussemburgo. Bruno di Marcello ha dedicato un libro alla sua attività, intitolato Giorgio Agnisola, dell’arte della critica, (2000).

ANDREA BAFFONI
Critico e storico dell’arte, saggista

Ricercatore d’Arte Contemporanea ed esperto di Futurismo. Dal 2004 è membro del Comitato Scientifico dell’Archivio Gerardo Dottori di Perugia. Ha curato importati mostre di arte contemporanea e rassegne in Italia e all’estero ed è Direttore della rivista “Contemporart”. Ha pubblicato numerosi saggi e articoli sul Futurismo e sulle avanguardie del secondo Novecento, tra cui: Adele Galeotti Rasetti. Vita e opere di un’allieva di Giovanni Fattori (EFFE, Perugia, 2012); Contro ogni reazione. Enrico Prampoli teorico e promotore artistico (Lantana, Roma, 2015). Inoltre, è curatore d’arte presso la Casa degli Artisti di Fossombrone (PU), associazione culturale e suggestiva residenza creativa all’interno della riserva naturale della Gola del Furlo.

LORENZO CANOVA
Storico dell’arte, curatore e critico d’arte

Dottore di ricerca in Storia dell’Arte presso l’Università di Roma “La Sapienza”, è professore associato di Storia dell’Arte Contemporanea presso il Dipartimento di Scienze Umanistiche, Sociale della Formazione dell’Università degli Studi del Molise. Si occupa di arte moderna e contemporanea, con una particolare attenzione all’arte del Cinquecento romano, all’arte della seconda metà del Novecento e all’arte delle ultime generazioni italiane e internazionali. Ha curato mostre in musei e spazi pubblici italiani e internazionali. È fondatore e direttore dell’ARATRO – Archivio delle Arti Elettroniche – Laboratorio per l’Arte Contemporanea, Università degli Studi del Molise, Campobasso. È componente del consiglio scientifico e del board della Fondazione Giorgio e Isa de Chirico.

ADA PATRIZIA FIORILLO
Critico e storico dell’arte, saggista

Professore Associato di Storia dell’Arte Contemporanea e Fenomenologia dell’Arte Contemporanea presso l’Università degli Studi di Ferrara. Storico e critico d’arte, è iscritta, come pubblicista, dal 1990, all’Ordine della Stampa. Dirige gli Annali di Lettere dell’Ateneo, per i quali è anche responsabile della sezione “Arte”. Tra le sue pubblicazioni: L’occhio delle Avanguardie. De Chirico e il mito degli Argonauti, Il Lavoro Editoriale, Ancona 2012; Hiroyuki Masuyama. Cava de’ Tirreni 1792-2012, Pièce Unique, Parigi 2013; La Scultura dopo il Duemila. Idolatria ed iconoclastia, Gutemberg, Fisciano (SA), 2015; Dalle neoavanguardie agli esiti del postmoderno, Mimesis, Milano 2017; Il corpo della forma. Aspetti della scultura del XX secolo, Liguori, Napoli.

MARIA GABRIELLA MAZZOLA
Manager del settore alluminio

Alla guida della Società CO.ME.L. con il fratello Adriano e la sorella Luisa, affianca la preparazione tecnico-aziendale a doti di organizzazione e coordinamento, apportando all’azienda nuove linee guida come l’attenzione alla comunicazione, all’innovazione e al marketing. Sostiene da sempre, personalmente e con l’azienda, attività in favore del territorio: mostre d’arte, pubblicazioni, rassegne arti visive, festival di cortometraggi e protezione animali. Nel dicembre del 2012 Maria Gabriella riceve, dalla “Associazione Culturale Nuova Immagine Latina”, un riconoscimento per meriti imprenditoriali. È presidente della “Associazione Culturale VANNA MIGLIORIN” che promuove e diffonde presso il pubblico opere intellettuali ed artistiche contemporanee, in ogni loro forma ed espressione. Tra le varie attività dell’associazione la promozione del Premio COMEL e l’organizzazione di rassegne monografiche dedicate ad artisti di rilievo internazionale.

I 13 FINALISTI

YINON AVIOR
Tramp Stamps (2015)

MARYAM BANIASAD
Why Me (2018)

MARCO CAVALIERI
My Time (2018)

LAURA DE LORENZO
Piazzaforma AL-13 (2018)

LINO DI VINCI
Metalcromie (2017)

SERGEY FILATOV
Platosonus (2017)

MONIKA KOSIOR
My Open Heart (2018)

MARSEL AION LESKO
Così dentro così fuori (2018)

GISELLA MEO
Il mio modulo prima dei tagli (1976-2018)

CARMELO MINARDI
Musa Spaziale (2018)

BORYANA PETKOVA
Connected (2018)

SIMON VAN PARYS
Telesto (2016)

FEDERICA ZIANNI
Labyrinth I (2017)

I vincitorI

VERBALE DELLA GIURIA
PREMIO COMEL VANNA MIGLIORIN 2018

Il giorno 7 Ottobre 2018, alle ore 10, presso la galleria Spazio COMEL Arte Contemporanea di Latina, si è riunita la commissione giudicatrice della settima edizione del premio internazionale di Arte Contemporanea COMEL Vanna Migliorin. Sono presenti: Andrea Baffoni, Ada Patrizia Fiorillo, Maria Gabriella Mazzola, Giorgio Agnisola, presidente. È assente Lorenzo Canova, impossibilitato ad intervenire.
Dopo i saluti di Maria Gabriella Mazzola, Giorgio Agnisola apre i lavori ricordando il tema della presente edizione, “Armonie in alluminio”, ed invitando i membri della giuria a compiere singolarmente una circostanziata ricognizione delle opere, individuando possibilmente una terna di nomi sui quali porre l’attenzione in vista dell’attribuzione del premio. Ai giurati in precedenza l’organizzazione del premio aveva fatto pervenire un video delle tredici opere finaliste già collocate in galleria.
Si passa quindi ad una cordiale discussione, nel corso della quale i giurati esplicitano e motivano le loro preferenze. Si torna quindi a rivedere le opere, questa volta collegialmente, non prima di aver effettuato un collegamento telefonico con Lorenzo Canova, a cui si fa presente lo stato dei lavori, acquisendo, nel contempo, il suo parere.

Si giunge quindi alla discussione conclusiva e dopo un sereno scambio di idee la commissione decide di assegnare il Premio Comel 2018 a Sergey Filatov, artista russo, con la seguente motivazione

“Nell’opera Platasonus, Sergey Filatov, rifacendosi alle sperimentazioni tra musica d’avanguardia e arti visive, con essenzialità costruttiva e originale e minimale tecnologia, utilizza l’alluminio come metallo sonoro, grazie all’azione percussiva di fili mossi da semplici congegni elettrici, recanti all’estremità piccoli batacchi. Il contrasto tra l’essenzialità funzionale della struttura e la suggestiva casualità degli effetti musicali si risolve in un senso di delicata, discreta e intimistica armonia, non scevra da una sottile e forse inquietante allusione alle possibili ibridazioni tra l’uomo e la macchina“

La giuria, sottolineato il buon livello e la varietà di registri stilistici e di percorsi tecnologici delle opere finaliste, decide quindi di segnalare quattro lavori.

Labyrinth I (2017), di Federica Zianni, con la seguente motivazione:

“Una forma cava e sottolineata da un motivo formale avvolgente, in cui il riferimento ad una natura organica e in particolare alla struttura interna di un padiglione auricolare è motivo per riportarci intensamente al tema dell’ascolto e del silenzio. “

My time“, (2018), di Marco Cavalieri, con la seguente motivazione:

Nell’opera My time di Marco Cavalieri, l’originale assemblaggio di oggetti e lastre incise di alluminio a configurare un immaginario congegno girevole, confezionato a modo di totem, rimanda all’idea di meccanismi interni della vita, tra memoria e tempo.

Piattaforma AL-13“, (2018), di Laura De Lorenzo, con la seguente motivazione:

Nella struttura caratterizzata da una elegante essenzialità compositiva- Piattaforma AL-13 di Laura De Lorenzo, coesistono, con un assetto di felice sintesi visiva, dinamica costruttiva e planare ed effetti pittorici affidati alle qualità duttili e sensibili del metallo.

My Open heart“, (2018), di Monika Kosior, con la seguente motivazione:

In My Open heart, l’artista polacca Monika Kosior gioca con raffinatezza tra il “cuore aperto” dell’intimità psicologica e spirituale dell’artista e il disvelamento quasi chirurgico dell’anatomia di un organo da sempre in bilico tra le sue funzioni fisiche e la sua millenaria connotazione metaforica e simbolica.

Il riconoscimento del Pubblico va a Carmelo Minardi per l’opera “Musa Spaziale”.

Il grande fascino di quest’opera ha colpito il pubblico per la sua capacità evocativa di immagini di altri luoghi e tempi futuri. Un’opera che colpisce inizialmente per la sua bellezza estetica e che poi svela pian piano l’incredibile abilità tecnica con cui è stata realizzata.

Carmelo Minardi risulta essere un abile scultore dell’alluminio, capace di padroneggiare una tecnica come l’ossitaglio che si usa abitualmente con altri metalli. In base a questa tecnica il metallo viene tagliato con uno strumento che utilizza un getto di ossigeno puro. Per le sue caratteristiche e conformazione chimica, l’alluminio oltre a tagliarsi si deforma ottenendo questo particolare effetto “accartocciato” che nell’industria non viene utilizzato, ma che acquista un fascino unico nell’arte e che Carmelo Minardi ha saputo rendere vivido e vibrante.

PHOTO GALLERY

Spazio Allestito

Inaugurazione, 8 ottobre 2018

Cerimonia di Premiazione, 20 ottobre 2018
con la partecipazione del Maestro Marco Lo Russo, fisarmonicista e compositore

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