I FINALISTI DEL PREMIO COMEL 2012

Lorenzo Sole

Roma – ITALIA
www.lorenzosole.com

I FINALISTI DEL PREMIO COMEL 2012

Lorenzo Sole

Roma - ITALIA
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CENNI BIOGRAFICI

Nasce a Roma nel 1971, dove tuttora vive e lavora. La sua ricerca artistica si concerta sulla pittura, si avvale di svariati supporti: vetroresina, alluminio, pvc, legno e tela preparata con colla, carta e gesso sui quali utilizza smalti industriali.

I soggetti sempre molto riconoscibili e dai colori accesi creano un effetto straniante se associati al contenuto delle sue opere spesso intrise di critica sociale, ironia e sarcasmo, sempre al passo con i tempi e attente ai repentini cambiamenti della modernità.

OPERA IN CONCORSO

I-GALEANO (2012)

SCULTURA - tecnica mista con alluminio
cm 150 x 92

Alluminio in versione high tech nel lavoro di Lorenzo Sole: il suo voluminoso I-Pad si fa metafora di una quelle pillole della felicità che un sistema universale di potere ci propina a piccole ma interminabili dosi secondo la ormai ben nota formula che se ce l'ho sono felice. Ah, la felicità: ma come avrà fatto la CocaCo/a a chiuderne la formula in una bottiglietta? Fosse solo per dimostrare che dentro la bottiglietta altro non c'è che una bevanda e che la pillola delle felicità altro non è che uno di quegli inganni collettivi cui adeguatamente ci adeguiamo, Sole trasforma Edoardo Galeano, tra i più lucidi critici del lato oscuro e disumano della globalizzazione, in un 'l-Galeano' chiedendosi se c'è ancora un barlume di speranza in un sistema stordito, che sistematicamente «ci stordisce di bisogni artificiali facendoci dimenticare i bisogni reali». Le icone dell'l-Galeano rappresentano stati differenti e funzioni di bisogni reali ed artificiali insieme: Lorenzo ha trovato nell'/-Pad la forma simbolica, o piuttosto il feticcio*, per rappresentare da una parte il sopravvento del potere dei mezzi massivi di comunicazione su tutti gli altri mezzi e dall'altra la perfida quanto straordinaria capacità di persuasione che diventa educazione ad una realtà protesica, manipolata, surrogata. «Il fatto di vivere circondati da eventi falsificati è alla base della discrepanza tra ciò che è autentico e ciò che è fittizio.»**, Lorenzo, che da sempre si confronta con la pop art, ne ha utilizzato l'espediente dell'ingigantimento, ponendoci di fronte ad un oggetto quotidiano, ri-fatto ma esasperato nelle dimensioni, ineludibile nemmeno dai meno tecnologici, poiché con un l-Pad abbiamo incontri sistematici e ravvicinati (qualora ancora non ce lo avessimo, lo vediamo in pubblicità o nelle mani di amici e conoscenti).Ed ogni volta che prendiamo-vediamo un l-Pad ci torna in mente - ah, la strategia di Warhol! - la riflessione del binomio Galeano-Sole sugli abitanti di un pianeta giunto ad un momento cruciale della propria esistenza: conviene farlo subito, «prima di diventare» sempre citando lo scrittore urugua-yano, «una di quelle foto che ci arrivano da Marte».
*Gillo Dorfles affronta il tema del passaggio dal simbolo al feticcio in Fatti e fattoidi, Neri Pozza, 1997, pag. 24
**ivi, pagg. 10-14
RICONOSCIMENTI

FINALISTA PREMIO COMEL 2012