I FINALISTI DEL PREMIO COMEL 2017
Sheila De Paoli
Milano, ITALIA
www.sheiladepaoli.com

I FINALISTI DEL PREMIO COMEL 2017
Sheila De Paoli
Milano, ITALIA
www.sheiladepaoli.com
CENNI BIOGRAFICI
Appassionata da sempre di Oriente, ne segue i principi di equilibrio, ricerca interiore, visione ottimistica. Il dinamismo, il silenzio, lo spazio, il cambiamento, sono elementi a cui ispirarsi per creare arte. Il viaggio anche, metafora della vita e spinta creativa, ha coadiuvato un progetto di lungo corso in giro per il mondo. All’inizio pittrice, negli ultimi anni si è dedicata ai metalli e in particolare all’alluminio proprio per la proprietà di modellamento e piegatura. Il materiale si presta alla vocazione di abbracciare l’universo, di rifletterne la luce, di cercare un possibile posto nella natura incontaminata, pur mantenendo per questa un rispetto reverenziale e spirituale.
OPERA IN CONCORSO

ABBRACCIO / HUG, 2017
SCULTURA - Alluminio, base in legno, punto luce, cialde profumate
cm 110 x 44 x 50 – cm 44 x 20 x 25
La “lampada” di Sheila De Paoli (Abbraccio/Hug, 2017) è un suggestivo recupero della duttilità del metallo in chiave astratta, informale. La base funzionale è sormontata da una copertura insolita, come un panno poggiato per caso, provvisoriamente. Solo che il panno è di alluminio e si colloca nello spazio in modo libero e sinuoso, con effetti di luce morbidi e ribaltati. Il contrasto tra l’apparente ed eccentrica casualità della copertura e la regolarità ordinaria della base, di cui si conoscono con chiarezza funzione e natura, appare di una felice, originale suggestione.
RICONOSCIMENTI
FINALISTA PREMIO COMEL 2017

INTERVISTA di ROSA MANAUZZI
Nasciamo senza scalfiture, come una superficie liscia, poi la vita ci plasma attraverso le nostre esperienze, si crea la nostra personalità ed il nostro vissuto.
Sheila De Paoli e l’Oriente, come è scaturita la scintilla per un mondo così lontano e come ha trasformato la sua filosofia di vita e l’arte nel corso degli anni?
Ho conosciuto l’Oriente fin da piccola e sono cresciuta apprezzandone e coltivandone ogni aspetto, è parte di me, non ho fatto altro che radicare ed approfondire quella che credo sia una filosofia di vita straordinaria.
Dal punto di vista artistico, qual è il suo background formativo e quali sono stati gli artisti (del passato o contemporanei) che hanno lasciato traccia nel suo modo di operare?
Sono sempre stata creativa e ricordo di aver dipinto, costruito e fantasticato in un mondo tutto mio fin da piccola… Ho iniziato all’asilo dipingendo illustrazioni per un libro di favole per bambini, ho realizzato i disegni dei segni zodiacali del quotidiano La Notte e non ho più smesso perché creare è per me una necessità e non un lavoro.
Ho frequentato il liceo artistico e l’Università di Comunicazione e Relazioni Pubbliche. Non ho nessun artista che mi abbia contaminato, ma rimango catturata ed ammirata dagli artisti giapponesi del passato e del presente. Hanno il dono dell’essenzialità e mettono una cura ed un’attenzione nei particolari che ammiro molto.

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Quadri di metallo al posto delle tele e il delicato lavoro con gli acidi sulla superficie per trasmutarli come un’iniziazione continua alla vita. Come nasce l’unione tra i materiali? Sembra l’incontro tra due forze energetiche.
Nasciamo senza scalfiture, come una superficie liscia, poi la vita ci plasma attraverso le nostre esperienze, si crea la nostra personalità ed il nostro vissuto. Gli acidi, o la mia lavorazione, trasformano la superficie liscia e perfetta di un materiale iniziale creando delle forme, dei disegni che sono pezzi unici come ognuno di noi.
Nel 2017, la sua opera Abbraccio/Hug, viene selezionata per il Premio COMEL. Si tratta di una scultura con base di legno, un punto luce e cialde profumate. C’è una commistione di significati e materiali che confluiscono nell’abbraccio simbolico e lucente dell’alluminio. Metallo, legno, luce, profumo, sollecitano diversi sensi. Ci vuole raccontare l’opera e in particolare la presenza del profumo?
L’opera aveva l’intenzione di sottolineare l’importanza di abbracciare ed essere abbracciati. È stata creata per me dall’azienda OIKOS Fragrances di Milano, una profumazione che ricorda i biscotti al limone perché i miei figli associano alla loro infanzia questo profumo. La luce indica l’importanza di essere illuminati da dentro con l’amore e la saggezza raggiunta con una pratica di preghiera assidua.
Delle sue opere si è detto che l’obiettivo principale è trasmettere serenità, equilibrio, felicità (cit. Armano Gambino, Art Interview). Quanto conta l’arte per un mondo più equilibrato e illuminato? Soprattutto, ci sarebbe bisogno di farla viaggiare per suscitare la curiosità della ricerca estetica….
Lo scopo del mio lavoro è far riflettere l’osservatore su temi per me importanti e migliorare la vita delle persone.
Le mie sculture di alluminio poggiano su una base in legno rotonda dinamica con rotelle ed un guinzaglio che ne permette il movimento.
Lo scopo è portare il messaggio in giro, condividerlo ed interagire…

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Nel 2015, in occasione dell’Olimpiade europea JESET, in cui sono stati coinvolti centinaia di giovani atleti (Milano-Caorle, 21-27 giugno), le è stato commissionato il trofeo JESET. Ha lasciato una testimonianza illuminante come accompagnamento del premio, affermando, tra l’altro: “Lo sport è un importante palestra di vita, un’occasione di condivisione. Superare i propri limiti, le proprie paure mettendosi in gioco. Lo spirito di squadra, l’uguaglianza tra le persone senza discriminazioni economiche o razziali, l’accoglienza. Il piacere di divertirsi insieme, tenendosi in salute ed in forma, giocare con fair play. La soddisfazione per una vittoria e l’accettazione di una sconfitta, con spirito di squadra, aiutandosi, supportandosi, in un ambiente internazionale che non ha confini.” Sembra essere un piccolo grande manifesto dell’attualità, in cui però si fatica sullo stesso tema dell’accoglienza. Lei è un’artista-viaggiatrice. Quanto cambia la percezione dell’altro quando si esce fuori dai propri confini?
Facciamo parte dello stesso mondo e non vedo nessuna differenza tra le persone anzi lo vedo come un arricchimento della propria cultura. Riferendosi alla situazione politica attuale credo che ogni popolo debba essere aiutato nel proprio paese e che l’accoglienza non debba essere vissuta come un senso di colpa o un obbligo. Ci sono tante persone che sopravvivono a fatica nel proprio paese di origine e che devono essere aiutate con priorità dalla propria nazione. Tanti gli italiani che non hanno una casa o un lavoro e vivono per la strada hanno il diritto di essere aiutati per primi.
I perseguitati le persone in reale pericolo di vita hanno le mie preghiere ogni giorno perché tutti hanno il diritto ad essere felici, specialmente i bambini che devono vivere un’infanzia serena.
Su quale progetto e materiali si sta concentrando ora la sua produzione artistica?
Non posso svelare nulla; sto preparando una grande mostra e sarà una sorpresa. È un progetto entusiasmante di cui sono molto fiera… Con concetti e materiali nuovi sempre in linea con ciò che ritengo importante perché lo scopo del mio lavoro oltre che ad incanalare una mia energia, che altrimenti imploderebbe, ha lo scopo di migliorare la vita delle persone.