PREMIO COMEL VANNA MIGLIORIN 2012

Il Premio COMEL 2012

di Silvia Sfrecola Romani

CO.ME.L., acronimo di Commercio Metalli Latina, è un’azienda leader nel commercio e lavorazione di metalli semilavorati di alluminio che opera in Latina fin dal 1968.
Negli ultimi anni la CO.ME.L. ha profuso il suo impegno a favore del territorio in cui opera sponsorizzando e sostenendo iniziative culturali.

Ecco l’idea del Premio Comel Vanna Migliorin Arte Conteporanea 2012 che si svolgerà dal 18 febbraio 2012 al 18 marzo 2012 presso la Galleria d’Arte Contemporanea della CO.ME.L. sita in Latina Via Neghelli, 68 con le seguenti finalità:

  • la promozione dell’arte contemporanea;
  • il consolidamento del legame tra arte ed impresa;
  • la valorizzazione dell’alluminio, materiale lavorabile, versatile, flessibile, riciclabile.

L’immagine del Premio COMEL

È stata affidata ad un gruppo di lavoro che ha subito pensato, su indicazione di Gabriella Mazzola, ad una figura femminile che ricordasse la signora Vanna Migliorin.

Non l’idea del ritratto quanto quella della sintesi, della rappresentazione simbolica che mettesse insieme l’essere femminile, la spirito decisionale, la forza e la determinazione, la sensibilità, la CO.ME.L., l’alluminio.

Due le veicolazioni: il LOGO e la TARGA PREMIO.

Dalla collaborazione tra Annalisa Lazzarotto e Giuliana Bocconcello nasce così il volto di donna che nel logo, realizzato dallo studio ‘THE SIGN | creative design’, diventa un tutt’uno con il marchio CO.ME.L. e nella targa, vera e propria opera, diventa un tutt’uno con il materiale ovvero l’alluminio.

Annalisa Lazzarotto è riuscita pertanto nell’intento non facile di accostare, ad un marchio storico e storicizzato, come quello CO.ME.L., un marchio nuovo, contemporaneo, che affiancasse fisicamente ed idealmente, la logica commerciale a quella artistica, in un dialogo tra cultura ed impresa lampante ed inequivocabile.

Giuliana Bocconcello, da parte sua, ha tirato fuori da una lastra di alluminio un volto femminile con gli occhi chiusi, in un atteggiamento di silenzioso raccoglimento, di assorta meditazione. L’intenzione, affatto nascosta, è arrivare ad una rappresentazione visibile e sensibile del pensiero o, piuttosto, dell’atto del pensare. Ma, dall’altra, spingendosi fino alla compenetrazione tra la donna e l’alluminio, ricordare, assolutizzandola, la totale dedizione che la signora Vanna ebbe per il suo lavoro. Lo squarcio sullo sfondo, dal quale il volto si protende verso l’esterno (o verso l’alto o verso l’altro) suggerisce la possibilità di un altrove con il quale il dialogo è sempre aperto.

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