PREMIO COMEL Vanna migliorin 2023

Intervista ad Anna Godlewska

di Dafne Crocella

È nata nel 1970 a Sosnowiec in Polonia. Si è laureata presso l’Università della Slesia e proviene da una famiglia di artisti. Da sempre affascinata dalle forme tridimensionali e dall’arte, la sua attuale passione è lo sbalzo, ama realizzare moderni ornamenti in metallo utilizzando tecniche antiche. Da vita e forma al metallo utilizzando la pressatura a freddo. Ha esposto le sue opere in Polonia e all’estero. Ha ricevuto premi e riconoscimenti in Francia e Germania.

La tua opera Asami, Morning Beauty è stata selezionata tra le 13 finaliste della X edizione del Premio Comel. Si tratta di un lavoro appartenente alla serie ONNA. Puoi raccontarci qualcosa riguardo questa serie? Da cosa nasce l’ispirazione di lavorare su questo tema?

La serie ONNA è una storia sulla diversità insita nella natura femminile, sull’intimità e sulla naturalezza che a volte intimidisce. Le opere raffigurano una figura femminile avvolta in un kimono. Il kimono è decorato con ornamenti che nella cultura giapponese funzionano come talismani che portano fortuna o proteggono dal male. ONNA significa donna in giapponese, e in polacco ONA è il pronome personale – lei.

Wedding Quotes

Il tuo lavoro è suddiviso concettualmente in diverse Serie in cui affronti tematiche legate all’universo femminile, dal mondo del mito (nella serie La Rosa del Cosmo) a personaggi storici, quali guerriere o donne legate all’arte come nelle serie E Dio creò la Donna Guerriera e Belle Arti. Ognuna di queste serie si rifà a particolari momenti della tua ricerca espressiva o ti capita di portare avanti più progetti nel tempo?

La donna è la protagonista dei miei lavori. Credo che nonostante nei secoli siano cambiati il sistema di valori, le leggi, gli ideali… la Dea Madre rappresenta da sempre un’idea di perfezione e potere, l’essenza stessa dell’esistenza. Non esiste una definizione esatta e semplice di femminilità. Questa diversità è il nostro più grande vantaggio. Pertanto, ogni cultura mostra la femminilità ponendo l’accento su caratteristiche diverse e nella mia arte cerco di metterle in luce nella loro pluralità. La serie “ONNA” è dominata da sensibilità, delicatezza e civetteria. La serie “La Rosa del Cosmo” è un omaggio alla Donna – Dea – Madre Terra. In “E Dio creò una donna guerriera” ho presentato profili di donne di diversi periodi storici e diverse culture sottolineandone la forza, il coraggio e la lotta contro gli stereotipi. Da qui l’immagine di Nakano Takeko – una donna samurai, Wetamo – una donna capo indiano, e un soldato polacco – Joanna Żubr – la prima donna insignita della croce d’argento per le Virtù Militari. Nella Serie “Comunità delle Belle Arti” valorizzo il lavoro e la creatività delle donne, da Frida Kahlo a Edith Piaf a Zaha Hadid. Ogni serie è legata alla mia vita: se mi sento indifesa cerco talismani protettivi, come quelli dei simboli e negli ornamenti giapponesi. Se dominano l’erotismo e la passione, nascono opere di nudo più sensuali. Quando mi sento una guerriera cerco eroine con queste caratteristiche. Se voglio sottolineare che le donne hanno i loro segreti, mi viene l’idea della serie “Nü shu”, che prende ispirazione da un sistema di segni creato oltre 400 anni fa dalle donne della minoranza Yao che vivevano nell’Hunan in Cina. Utilizzando questo “linguaggio”, le madri esprimevano gli auguri di matrimonio per le proprie figlie, potevano anche comunicare con le amiche e parlare della loro intimità e dei sentimenti nascosti. Di solito faccio una serie all’anno, ma a seconda del mio umore, spesso ritorno alle vecchie serie.

Nella tua ricerca emergono diversi richiami alla cultura giapponese. Che rapporto hai con questa terra? E in particolare che valore ha il kimono, a cui hai dedicato l’intera serie Wedding Quotes nella tua ricerca artistica?

Da anni sono affascinata dalla cultura e dalla tradizione giapponese. Soprattutto dai kimono, dalle diverse categorie e dai loro ornamenti.
Nel giugno 2019, il kimono
“To – life – Kotobuki” ha ricevuto un premio speciale al concorso NanoArt di Parigi. Fin dall’inizio dei tempi, le persone hanno utilizzato i simboli per comunicare tra loro e trovo che le decorazioni e i motivi sui kimono, siano ricche di simbolismo, in particolare i kimono nuziali Uchikake sono ricamati con immagini protettive e dovrebbero portare felicità, successo e amore. Questa non è una veste qualunque, è un talismano che incanta la realtà.

Rose of the Cosmos, 2019

Anche la Serie ONNA è dedicata all’immagine del kimono, qui troviamo il lavoro suddiviso in due aspetti tecnici: da un lato la leggerezza di un tratto che accenna alla silhouette di un corpo femminile, dall’altro il lavoro di incisione sull’alluminio che compone il kimono. Due tecniche diverse che trovano una raffinata armonia nei tuoi lavori. Da dove viene questa suggestione?

Nei miei lavori abbino spesso schizzi e lavoro sul metallo. Queste due diverse tecniche, completamente opposte, mostrano le mie emozioni e il mio temperamento.
Perché la femminilità è costituita da due poli diversi: fragilità e forza; clemenza e richieste elevate; il bisogno di sostegno e di straordinaria intraprendenza. Elementi apparentemente incompatibili nei miei quadri improvvisamente corrispondono perfettamente tra loro. Incidere, modellare e aggiungere una terza dimensione a metalli così delicati richiede molta pazienza, perché facilmente si può danneggiare irreparabilmente la sottile lamina di metallo. A volte le mie installazioni poetiche sono integrate da schizzi, ma cerco costantemente nuove soluzioni, combinando il metallo con altri elementi. Perché il metallo, indipendentemente dalla sua lavorazione, è sempre un materiale indomito, affascinante e per questo magico.

Nei tuoi lavori ritornano frequentemente immagini di uccelli, dalle gru agli aironi ai pavoni, ma anche ali e piume. Cosa simboleggia per te il mondo degli uccelli?

Le ali d’angelo in metallo sono una metafora della nostra vita, dove la leggerezza e persino l’incoscienza incontrano il buon senso e le difficoltà della vita quotidiana. A noi donne a volte le ali pesano tantissimo.
Incido spesso degli uccelli nelle mie opere, dalla mitica Fenice alle gru, che tutti simboli giapponesi molto chiari.

NuShu X, 2019

Tratti i metalli principalmente con la tecnica dello sbalzo. Quando hai iniziato a lavorare in questo modo e perché? Oltre all’alluminio nei tuoi lavori a volte si incontrano altri metalli, noti delle differenze nell’utilizzo di un materiale piuttosto che un altro? Da cosa dipende la tua scelta?

Lavoro con il metallo da oltre una dozzina di anni. Cercavo materiali che fossero malleabili e resistenti nel tempo. L’alluminio e il rame possono essere modellati molto bene e la tecnica dell’incisione è molto femminile. L’alluminio è più capriccioso e richiede delicatezza, il rame è più duro ma offre altre possibilità se riscaldato. Succede che combino il metallo, ad esempio con le pietre naturali, ad esempio nell’opera premiata con una Menzione Speciale al concorso Per Grazia Ricevuta nell’ambito di Oltre Le Vette a Belluno, Italia nel 2021.

Ci sono degli artisti che ritieni abbiano influenzato il tuo lavoro?

Penso che la maggiore influenza sul mio lavoro sia stata mio nonno Piotr Kowalski, uno scultore. Ho ereditato la sua sensibilità e diligenza. Adoro le opere di Matteo Pugliese, Alina Szapocznikow e ammiro i bozzetti di Egon Schiele.

NuShu X, 2019

Hai nuovi progetti a cui stai lavorando?

Sto continuando a portare avanti la mia ricerca sperimentale con i metalli, attualmente il motivo di Danae bagnata di piacere mi accompagna da diversi mesi… Mi affascina il pensiero dell’ingegno di Zeus, il quale, per possedere segretamente la sua amata, prese le sembianze di una pioggia dorata…un Maestro!

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