VINCITRICE DEL PREMIO COMEL DEL PUBBLICO 2016

Fa’ conto di avere tutte le cose del mondo

Il varco tra finito e infinito nell’arte di Mostafa Rahimi Vishteh

Spazio COMEL Arte Contemporanea
Dal 11 al 26 febbraio 2023
A cura di Dafne Crocella

Mostafa Rahimi Vishteh nel 2016 ottiene il Premio del Pubblico nella quinta edizione del Premio COMEL Vanna Migliorin Arte contemporanea, Lucente Alluminio con l’opera Sapere Sepolto.

O cuore, fa’ conto di avere tutte le cose del mondo,
fa’ conto che tutto ti sia giardino delizioso di verde,
e tu su quell’erba verde fa’ conto di essere rugiada,
gocciata colà nella notte e al sorgere dell’alba svanita.

OMAR KHAYYÂM
Quartine (Robâ’iyyât), trad. di Alessandro Bausani, Einaudi, 1979

Un’arte caleidoscopica, ricca di riflessi e rimandi, di onde cromatiche che viaggiano su percorsi che poi si intersecano creando nuove sfumature. Quella di Mostafa Rahimi Vishteh è una ricerca artistica ed espressiva che muovendosi da precise conoscenze tecniche legate al suo percorso di architetto e progettista coniuga le suggestioni armoniche legate agli studi fiorentini in architettura con un gusto orientale legato alle sue radici nel mondo persiano. Niente di tutto ciò che si vede nel lavoro dell’artista è ascrivibile a un determinato contesto geografico o a precise scelte stilistiche. Il percorso del Rahimi, come la luce in un caleidoscopio, riflette frammenti diversi che convergendo creano una cifra stilistica personale, ricca di rimandi culturali.

Materia d’elezione è il vetro con la sua capacità di raccogliere e restituire la luce. Si tratta di vetri opalescenti, trasparenti, colorati o incolore che l’artista lavora raccogliendone frammenti, sbriciolandoli in polveri e fondendoli. Sono frammenti che raccontano parti di un insieme un tempo omogeneo, e forse proprio per questo più statico e ovvio. Il Rahimi lavora questa materia facendole perdere la sua purezza iniziale per trasformarla, attraverso l’incontro con altre superfici e altri cromatismi in qualcosa che possa andare oltre la staticità iniziale e spingersi verso nuove narrazioni, plurali e in divenire. E in questi vetri, con la loro capacità di dar forma a nuovi corpi proprio grazie l’armonizzazione di frammenti diversi, possiamo vedere l’immagine dell’artista stesso che, nato e cresciuto a Teheran, ha poi studiato architettura a Firenze e oggi lavora come vetratista a Latina. Un uomo che racchiude in sé sguardi plurimi e che trova identità nell’incontro tra culture diverse dove l’una perde definizione per fondersi nell’altra, esattamente come avviene con i frammenti di vetro.

Fa conto di avere tutte le cose del mondo” dice il poeta persiano Omar Khayyam rivolgendosi al proprio cuore e Mostafa sceglie di trascrivere questa quartina su una sua opera.

L’abbondanza di possibilità racchiusa in “tutte le cose del mondo” vive nei bagliori dell’arte del Rahimi che, giocando con la luce, crea infinite percezioni che danno adito ad altrettante narrazioni mostrandoci come la ricchezza risieda nel pluralismo.

INGRESSO LIBERO
Orari: tutti i giorni dalle 17:00 alle 20:00

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